Il riciclo verde di Sala
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha annunciato la sua iscrizione ai Verdi europei.
In un’intervista a Repubblica, Sala ha detto di volere fondere la sua ideologia “ecologista” e il suo mandato da primo cittadino milanese.
La scelta arriva a distanza di circa sei mesi dalle prossime elezioni comunali a Milano e può essere letta sia come una sincera conversione ambientalista, ma anche come un tentativo di attrarre l’elettorato “verde”
Non sarebbe la prima volta che la politica italiana prova a darsi un volto ecologista. A inizio marzo alcuni parlamentari del gruppo misto hanno fondato un gruppo ambientalista.
A fine febbraio, per convincere gli iscritti a votare a favore della formazione del governo Draghi, il M5s aveva promesso un “super ministero” della Transizione ecologica in seguito assegnato a Roberto Cingolani che nel 2018 diceva che le rinnovabili costavano troppo.
Inoltre, a inizio marzo il nuovo ministro Enrico Giovannini ha tenuto a precisare che il suo ministero si chiamerà ministero delle Infrastrutture sostenibili.
Nel frattempo, i Verdi, quelli ufficiali, rimangono sotto la percentuale dell’1 per cento e l’Italia si piazza al 15° posto a livello mondiale nel Global Sustainable Index, ma solo al 110° posto per avanzamento nelle policies
L’impressione è che l’ecologia nella politica italiana sia come gli articoli dei giornali su Facebook: tutti mettono “mi piace”, nessuno legge di che si tratta.