Il riciclo verde di Sala

Giunio Panarelli
2 min readMar 13, 2021

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha annunciato la sua iscrizione ai Verdi europei.

In un’intervista a Repubblica, Sala ha detto di volere fondere la sua ideologia “ecologista” e il suo mandato da primo cittadino milanese.

La scelta arriva a distanza di circa sei mesi dalle prossime elezioni comunali a Milano e può essere letta sia come una sincera conversione ambientalista, ma anche come un tentativo di attrarre l’elettorato “verde”

Non sarebbe la prima volta che la politica italiana prova a darsi un volto ecologista. A inizio marzo alcuni parlamentari del gruppo misto hanno fondato un gruppo ambientalista.

A fine febbraio, per convincere gli iscritti a votare a favore della formazione del governo Draghi, il M5s aveva promesso un “super ministero” della Transizione ecologica in seguito assegnato a Roberto Cingolani che nel 2018 diceva che le rinnovabili costavano troppo.

Inoltre, a inizio marzo il nuovo ministro Enrico Giovannini ha tenuto a precisare che il suo ministero si chiamerà ministero delle Infrastrutture sostenibili.

Nel frattempo, i Verdi, quelli ufficiali, rimangono sotto la percentuale dell’1 per cento e l’Italia si piazza al 15° posto a livello mondiale nel Global Sustainable Index, ma solo al 110° posto per avanzamento nelle policies

L’impressione è che l’ecologia nella politica italiana sia come gli articoli dei giornali su Facebook: tutti mettono “mi piace”, nessuno legge di che si tratta.

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Giunio Panarelli

Collaboro con diversi giornali italiani tra cui Domani e Il Fatto Quotidiano. Ho scritto un libro "la notte degli indicibili"